"Nel lavoro di squadra, l'individuo si arricchisce attraverso il contributo degli altri.

L'associazionismo è l'espressione suprema di questa collaborazione."

John C. Maxwell

Caro collega,

quando osserviamo oggi ciò che SIGMA è diventata — un punto di riferimento per gli studenti di medicina che credono nella crescita personale, nella cooperazione e nel valore della comunità — non possiamo dimenticare chi ha reso possibile tutto questo.

Con profonda gratitudine desidero ringraziare i fondatori della nostra Associazione: Francesco Ingusci, Manuelmaria Carbone, Marco Patrick Cabella e Mario Bonfanti. La loro visione, il loro coraggio e la loro dedizione hanno posto le basi di un progetto che continua a ispirare e a unire. Hanno creduto che una realtà fatta dagli studenti per gli studenti potesse davvero cambiare il modo di vivere la nostra formazione, e avevano ragione.

SIGMA non è solo un acronimo: è un modo di essere.

Significa crescita, personale e accademica.

Significa miglioramento, continuo, condiviso, ambizioso.

Significa unità, perché nessuno si forma davvero da solo.

All’interno di SIGMA troverai persone che non vogliono solo studiare medicina, mavivere la medicina: nella solidarietà, nell’impegno verso gli altri, nella passione perla conoscenza e nel rispetto reciproco.

È proprio questo spirito che ci distingue, e che continua a renderci una famiglia capace di accogliere, formare e valorizzare ogni suo membro. Oggi, come Presidente, ti invito a far parte di questo cammino.

Tesserarti a SIGMA significa scegliere di contribuire a un progetto più grande di te: un progetto che valorizza il merito, sostiene la crescita individuale e costruisce legami che durano nel tempo.

Che tu voglia metterti in gioco, partecipare alle attività, proporre idee o semplicemente condividere il nostro entusiasmo, sappi che qui troverai sempre uno spazio per farlo. Con riconoscenza verso chi ci ha fondati e con fiducia verso chi ci porterà avanti e rinnovo l’invito a essere parte attiva di questa storia.

Perché SIGMA non si racconta: si vive.

Vi ringrazio per l'attenzione e vi porgo un caloroso saluto, pieno di stima e affetto, anche a nome dei miei cari amici e compagni di percorso, Domenico Stravino, Paola Vivarelli, Alfonso Santagata, Fabiana Pia Zolli, Angelica Vispi, Angela Vavallo,

Il Presidente,

Jacopo Ugo Parente